Musk vende $6,9mld di azioni Tesla sul rischio di obbligo di acquisto di Twitter

Nonostante le rassicurazioni sul fatto che non avrebbe più ceduto ulteriori partecipazioni nella sua Tesla, dopo gli $8,5mld venduti lo scorso aprile, Elon Musk è stato costretto a cedere una nuova quota da ca. $6,9mld (ad un prezzo di $869 per azione), approfittando del rimbalzo delle quotazioni della società degli EV (che nell'ultimo mese ha guadagnato il 21%).

Dopo aver lanciato l'offerta su Twitter, Musk é tornato sui suoi passi a luglio sul fatto che gli utenti "fake" sulla piattaforma fossero piú del 5% del totale, come dichiarato da Twitter. A seguito di ció la societá gli ha fatto causa (il processo é atteso a inizio ottobre). Quando ció accade, stando alla giurisprudenza americana, le probabilitá che un investitore sia poi obbligato a proseguire l'iter di acquisizione sono molto alte.

Per questo motivo, Musk é corso ai ripari liquidando un'ulteriore quota di Tesla e, alla domanda di un follower se avesse terminato con le vendite, ha risposto "Si. Nell'evenienza (improbabile) che Twitter mi obblighi a proseguire il deal e alcuni co-investitori vengano meno, era importante evitare una vendita improvvisa [con conseguente crollo del titolo] di azioni Tesla".

L'offerta per l'acquisto di Twitter lanciata ad aprile prevedeva un esborso da $44mld, di cui ca. $10,5mld di prestiti bancari (da montare su Twitter che tuttavia non é ancora profittevole), $12,5mld di margin loan (prestiti garantiti da $62mld di azioni Tesla) e $21mld di "equity" messi a disposizione da Musk e altri co-investitori.

Sulle attese che l'acquisizione si concluda favorevolmente, il titolo Twitter sale del 3% in pre-market. Ciononostante, alla luce dei rischi e del possibile protrarsi della battaglia legale tra Musk e Twitter, la capitalizzazione della societá é ancora da $33mld, ben lontana dai $44mld offerti dal patron di Tesla.

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