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Brevi considerazioni di finanza dal canale instagram e non solo.

Xi Jinping fa fuori i "vecchi" del Partito e rafforza il suo potere dopo il Congresso

L'attuale Presidente cinese è stato formalmente eletto come "centro del Partito", cosa che gli garantirà almeno altri 5 anni di mandato e la capacità di orientare la politica e l'ideologia dell'intero Partito Comunista Cinese.

Durante il Congresso sono stati pre-pensionati tutti i dirigenti in disaccordo con Xi e la sua nuova condotta di "prosperità comune" (incluso il premier Li Keqiang e il vice-premier Liu He che aveva più volte sottolineato che la Cina avrebbe attuato "politiche in favore dei mercati"), sono stati inseriti nella Costituzione nuovi termini per rafforzare il suo potere, oltre all'espresso rifiuto dell’indipendenza di Taiwan.

Simbolico (e un po' umiliante) è quanto accaduto sabato al Congresso al predecessore di Xi, Hu Jintao, seduto proprio accanto all'attuale Presidente, che è stato fatto scortare fuori con la forza dalla sala (anche se non è dato sapere le motivazioni).

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L'FMI rivede al ribasso le stime di crescita del PIL mondiale

Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso le stime di crescita del PIL globale, con un aumento di appena il +3,2% nel 2022 (vs. 4,2% di stime precedenti) e del +2,7% nel 2023 (vs. 3,6% precedente), a causa degli impatti della guerra e della politica monetaria delle banche centrali.

Fatta eccezione per il 2020, il tasso di crescita del 2023 è il più lento da quando il FMI pubblica le sue stime (2001). Lo stesso Fondo ha sottolineato che esiste comunque il 25% di possibilità di una crescita sotto il 2% e il 15% di possibilità di una crescita sotto l'1%.

Con un'inflazione persistente (+7,2% a livello mondiale nel 2022 e +4,4% nel 2023) l'economia mondiale rimarrà dimensionalmente più piccola del 4% rispetto a quanto lo era a gennaio 2020, prima dell'inizio della pandemia.

L'FMI ha sottolineato che "il mondo non è in crisi, ma le prospettive non sembrano buone", cosa che potrebbe spingere i flussi di denaro verso beni rifugio come i Treasury americani, rafforzando ulteriormente il Dollaro.

Adidas emette un nuovo "profit warning" e crolla dell'11% a Francoforte

Il co-leader mondiale dell'abbigliamento sportivo (assieme a Nike) crolla in Borsa dell'11% dopo il secondo "profit warning" in 3 mesi.

La società ha infatti informato di aver sovra-prodotto le sue scarpe da ginnastica in previsione di un rimbalzo economico che in realtà è stato più fiacco del previsto a causa dei lockdown in Cina e dell'arrivo della recessione in Europa.

L'overstock di magazzino farà sì che Adidas venda a sconto i suoi prodotti nei prossimi mesi, con un crollo del 60% dei suoi profitti 2022 rispetto alle stime originarie.

Il titolo è così sceso ai minimi degli ultimi 6 anni (-61% da inizio anno), quando la società aveva un EPS e un FCF pari alla metà di quelli attuali, a testimonianza del peso delle prospettive su un titolo azionario.

Adidas è ancora alla ricerca di un nuovo CEO, dopo che Kasper Rørsted è stato "silurato" a luglio a seguito dell'emissione del primo "profit warning". Nel frattempo la società è alle prese con ca. €500mln di costi extra legati alla realizzazione del piano di efficientamento delle strutture, continua a soffrire l'aumento dell'inflazione e vede un rallentamento della domanda soprattutto in Cina.

Il titolo oggi scambia ad un P/FCF NTM di appena 10x (contro i 17x di Puma e i 18x di Nike).

L'ex Governatore della Fed, Ben Bernanke, vince il Nobel per l'economia

Ben Bernanke, lo storico Governatore della Fed ai tempi della Grande Crisi Finanziaria del 2008/09, ha vinto il premio Nobel per l'economia, assieme a Douglas Diamond (professore della Chicago Booth) e a Philip Dybvig (Washington University).

Il premio é stato conferito per aver "notevolmente migliorato la comprensione del ruolo delle banche nell'economia, in particolare durante le crisi finanziarie. Una scoperta importante nella loro ricerca è il fatto che è fondamentale evitare il collasso delle banche".

Nella ricerca dei 3 studiosi infatti si sottolinea, tramite una serie di analisi statistiche, quanto le crisi di fiducia nella soliditá del sistema bancario siano delle profezie auto-avverantesi, che ingenerano improvvise corse agli sportelli e trasformano recessioni relativamente ordinarie in fallimenti bancari multipli e in lunghe depressioni (come avvenuto ad es. nella Grande Depressione degli anni '30).

In questo senso, il ruolo dello Stato diventa cruciale: se si diffondono rumors di difficoltá di una banca sistemica, lo Stato deve prontamente manifestare il suo supporto per calmare le acque. Anche se, d'altro canto, questo aumenta il "moral hazard" da parte dei CEO delle banche a realizzare operazioni talvolta eccessivamente rischiose, consapevoli della presenza dello Stato a coprir loro le spalle. E' dunque inevitabile, che tale supporto debba essere garantito dietro l'affinamento delle regolamentazioni e della sorveglianza bancaria e dell'adozione delle best practice di risk management.

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Trimestrale in chiaroscuro per Tesla, che perde il 4% in after-hours

Che sarebbe stata una trimestrale complicata per la societá di Musk era prevedibile, dopo i dati sulle consegne al di sotto delle attese a causa dei problemi di supply chain.

Cosí il leader mondiale degli EV ha registrato Ricavi del 3Q-22 a $21,5mld (sotto le attese di $22mld), in aumento del 56% rispetto all'anno scorso.

Positivo il Gross Margin, attestatosi al 25,1% (meglio del trimestre precedente, seppur in calo vs. il 26,6% dell'anno scorso). In sostanza, Tesla ha preferito consegnare leggermente meno per proteggere i suoi margini (e non spendere troppo in costi di trasporto).

EPS a $1,05 (vs. $0,99 attesi e i $0,62 dell'anno scorso).

Confermata la guidance di una crescita delle consegne del 50% all'anno sul medio periodo, supportate dall'inizio delle vendite del camion elettrico Semi a dicembre.

Titolo giú del 4% in after-hours.

Porsche AG ha superato VW ed è ora il produttore d'auto più grande in Europa per capitalizzazione

Porsche AG, controllata al 75% dal Gruppo Volkswagen, ha raggiunto ieri un prezzo di €92 (dopo essersi quotata a €82,5), per una capitalizzazione di ca. €84mld, la più alta tra i produttori d'auto in Europa.

Il valore delle azioni del produttore di auto sportive, con le sue 302k auto vendute all'anno, è già superiore rispetto a quello dell'intero Gruppo controllante, visto che Volkswagen (con le sue 8,6mln di auto vendute in tutto il mondo) è oggi fermo a una market cap di €78mld.

Porsche è oggi al quarto posto delle società dell'automotive mondiale per valore di mercato, dopo Tesla, Toyota e BYD.

Il trend di apprezzamento di Porsche e quello di debolezza di VW (che ha promesso che restituirà metà dei proventi dalla quotazione di Porsche agli azionisti in dividendi a inizio 2023), ricorda molto quanto successo nel 2015-16 a FCA (oggi Stellantis) dopo la quotazione di Ferrari.

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Vanguard annuncia la prima chiusura di un ETF nella sua storia

La societá di asset management ha annunciato la volontá di chiudere il suo ETF US Liquidity Factor, che dal lancio nel 2018 é rimasto sempre sottodimensionato (ca. $44mln di valore). Si tratta della prima chiusura di un ETF nella storia di Vanguard.

L'ETF investe in ca. 800 azioni parte dell'indice americano Russell 3000 maggiormente liquide e scambiate sul mercato.

La liquidazione dell'ETF avverrá il 28 novembre prossimo. Gli investitori potranno vendere le proprie quote prima di questa data, al prezzo di mercato, o non fare nulla e attendere la data di liquidazione, quando verranno vendute tutte le 800 partecipazioni e il ricavato verrá riaccreditato sui loro conti.

La chiusura dell'ETF scaturisce dalle sue performance deboli negli ultimi 3 anni, avendo restituito un rendimento del 3,4% annuo, ben 4,3% annuo di ritorno in meno rispetto al benchmark.

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Musk propone di comprare Twitter al prezzo originario di $44mld

Alla fine Elon Musk ha deciso di confermare la sua offerta per il delisting di Twitter al prezzo di $54,2 per azione.

Tra due settimane sarebbe cominciato il processo in un tribunale del Delaware tra Twitter e il patron di Tesla, il cui verdetto avrebbe molto probabilmente obbligato Musk a proseguire con l'acquisto.

Il titolo Twitter sale così del 13%, a $48, anche se rimane ancora distante dal prezzo offerto da Musk, in quanto secondo alcuni esperti legali, questo annuncio potrebbe essere solo una mossa per ritardare il processo.

Per questo Twitter ha richiesto una testimonianza d’urgenza in tribunale per domani pomeriggio, per obbligare Musk a dare maggiori certezze sui tempi e le modalità del closing.

Nel frattempo, anche le azioni Tesla, che erano in rialzo di oltre il 5%, hanno ritracciato al +3%, in quanto verranno utilizzate per finanziare il deal e potrebbero essere oggetto di margin call da parte delle banche in caso di eccessivo ribasso.