Adidas emette un nuovo "profit warning" e crolla dell'11% a Francoforte
Il co-leader mondiale dell'abbigliamento sportivo (assieme a Nike) crolla in Borsa dell'11% dopo il secondo "profit warning" in 3 mesi.
La società ha infatti informato di aver sovra-prodotto le sue scarpe da ginnastica in previsione di un rimbalzo economico che in realtà è stato più fiacco del previsto a causa dei lockdown in Cina e dell'arrivo della recessione in Europa.
L'overstock di magazzino farà sì che Adidas venda a sconto i suoi prodotti nei prossimi mesi, con un crollo del 60% dei suoi profitti 2022 rispetto alle stime originarie.
Il titolo è così sceso ai minimi degli ultimi 6 anni (-61% da inizio anno), quando la società aveva un EPS e un FCF pari alla metà di quelli attuali, a testimonianza del peso delle prospettive su un titolo azionario.
Adidas è ancora alla ricerca di un nuovo CEO, dopo che Kasper Rørsted è stato "silurato" a luglio a seguito dell'emissione del primo "profit warning". Nel frattempo la società è alle prese con ca. €500mln di costi extra legati alla realizzazione del piano di efficientamento delle strutture, continua a soffrire l'aumento dell'inflazione e vede un rallentamento della domanda soprattutto in Cina.
Il titolo oggi scambia ad un P/FCF NTM di appena 10x (contro i 17x di Puma e i 18x di Nike).