Le prossime società ad entrare nel FTSE MIB

Il FTSE MIB è l’indice di riferimento per il listino italiano che include le maggiori 40 società per capitalizzazione.

Quando viene annunciata l’inclusione nell’indice di una società, quest’ultima tende a beneficiare di un rialzo (più o meno modesto) a seguito del ribilanciamento delle posizioni dei fondi/ETF che replicano l’indice italiano.

La revisione avviene trimestralmente. L’ultima è avvenuta lo scorso dicembre, in cui però FTSE Russell, la società che gestisce la composizione dell’indice ha deciso di mantenere invariata la composizione. Infatti l’unica candidata, IMA, è stata oggetto di OPA e quindi “delistata”. La prossima revisione avverrà a inizio marzo.

Le candidate ad entrare nel FTSE MIB

Scopriamo quali potrebbero essere le società candidate ad entrare nel massimo indice italiano.

Reply

Reply è una società di digital service, consulenza e processi di integrazione, focalizzata in particolare sul mercato bancario, industriale e nei servizi pubblici in Italia, Regno Unito, USA e Germania.

Le imprese al giorno d’oggi si stanno progressivamente digitalizzando e questo rende i servizi di Reply sempre più richiesti. Infatti, Reply è una dei pochi “dividend aristocrats” del listino italiano, avendo incrementato il dividendo per 17 anni di fila, supportati da flussi di cassa in crescita e dall’elevata cash conversion.

Con un fatturato da 1,2 miliardi di euro (+5% vs. 2019), un Ebitda da 200 milioni e una Posizione di Cassa Netta da 150 milioni, Reply ha margine per diventare uno dei motori futuri del FTSE MIB.

ERG

ERG (acronimo di Edoardo Raffinerie Garrone), contrariamente a quanto il suo nome farebbe presupporre, è un player completamente attivo nella produzione da energie rinnovabili principalmente in Italia.

Ormai diversi anni fa, la famiglia Garrone (ex proprietaria della Sampdoria) ha capito che il business del petrolio avrebbe offerto scarse prospettive di crescita e per questo è progressivamente uscita sia dalla raffinazione che della distribuzione alle pompe di benzina e si è dedicata alle rinnovabili, diventando il primo player nella produzione di energia eolica in Italia.

Con un fatturato dal 1 miliardo di euro (stabile vs. 2019), un Ebitda da 500 milioni e una Posizione Finanziaria Netta da 1,4 miliardi, la società può contare su ca. 3.1 GW di capacità installata, che entro il 2022 dovrebbe essere incrementata fino a 3,6 GW (+16%). Questo assieme all’aumento dei prezzi dell’energia elettrica nei prossimi mesi, dovrebbe supportare la crescita del titolo.

Brembo

E’ la società leader mondiale nella produzione di impianti frenanti per autoveicoli e motocicli, controllata dalla famiglia Bombassei.

Il 2020 non è stato certamente facile per la società, a causa della “frenata” (è il caso di dirlo!) del settore automotive. Eppure, la società si è rimessa in carreggiata e, nonostante gli analisti ritengano che una ripresa dei volumi e delle vendite sui livelli pre-pandemici si registrerà solo nel 2022, Brembo, con il suo fatturato da 2,2 miliardi di euro (-15% vs. 2019), a fronte di un Ebitda da 400 milioni (-25%) e una Posizione Finanziaria Netta da 400 milioni, potrebbe riprendersi prima del previsto, grazie al boom dei veicoli elettrici e la flessibilità finanziaria che la contraddistingue.

A spese di quali titoli attualmente nel FTSE MIB?

Quali potrebbero essere i titoli a fare le spese di questi ingressi? Difficile dirlo, in quanto le decisioni della Commissione del FTSE Russell sono spesso di tipo qualitativo e prendono in considerazione non solo la capitalizzazione delle società ma anche altre variabili, tra cui la presenza di sufficiente flottante (cosa che rende ERG la candidata meno certa dell’entrata, data la presenza della famiglia Garrone al 62% del capitale).

Ma quelle a rischiare maggiormente, date anche le prospettive incerte dei rispettivi settori, sono indubbiamente BPER Banca, Azimut, Banca Generali e Unipol.

Per qualsiasi domanda non esitare a contattarmi!

Francesco di Renegade Insider Finanza