2 settori su cui puntare nel 2021

Come già sottolineato in altri post sul canale instagram @renegade.insider.finanza, il 2021 sarà l’anno del “back to business”, con una generale ripresa dell’economia, atteso che tra il secondo e il terzo trimestre 2021 una buona parte della popolazione nei Paesi sviluppati sarà vaccinata. Alla luce di questo, secondo le proiezioni dell’agenzia di rating Moody’s, il PIL mondiale, dopo una contrazione del 3,8% nel 2020, rimbalzerà del 4,9% nel 2021.

Tra i settori che potrebbero beneficiare del miglioramento delle condizioni di mercato ci saranno:

Il settore industriale

Il PMI manifatturiero (indice dei direttori d’acquisto) se superiore al 50, preannuncia un’espansione industriale, se inferiore esprime una contrazione. Stando alle ultime osservazioni (soprattutto in USA) emerge chiaramente un forte rimbalzo dell’attività industriale che si avvia verso una progressiva normalizzazione.

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Questo vorrebbe dire per molte società restaurare i propri margini (duramente impattati dalla crisi) e proseguire nella crescita del fatturato, tornando altresì a distribuire dividendi e ricomprare azioni proprie.

In aggiunta, molti di questi operatori hanno come mercato di sbocco la Cina, che è decisamente più avanti degli altri Paesi Sviluppati in termini di recupero della propria attività economica e che quindi potrebbe continuare ad alimentare il fatturato di queste società.

Infine, la presenza di Biden, che non cancellerà i dazi con la Cina ma molto probabilmente intavolerà una trattativa più diplomatica col Dragone, oltre a garantire una maggiore certezza e stabilità regolatoria, dovrebbe fornire un beneficio alle società industriali quanto a certezza sugli investimenti.

Tutto questo però potrebbe rimanere almeno in parte impattato da taluni colli di bottiglia sulla supply chain (es. offerte di prodotti limitati da parte di alcuni fornitori a causa di nuovi lockdown o dal ramp-up nei processi di produzione).

In considerazione di tutto questo, dopo un crollo del fatturato di settore dell’8% nel 2020, il 2021 sarà caratterizzato da una crescita del 5%.

Quali saranno le società che beneficeranno dunque maggiormente di questo trend? E quali conosceranno un’espansione dei margini maggiore? Vale la pena citare senza dubbio Hitachi, Schneider Electric, Siemens, GE e 3M, ma anche Honeywell, società particolarmente resiliente e diversificata. Quanto alle società italiane, menzione speciale per le nostre CNH, Interpump e Prysmian.

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Il settore tecnologico

Come spesso si dice: “don’bet against the progress!”. Nonostante la fortissima crescita delle tech nel 2020 e le ombre legate alla regolamentazione che sarà implementata sui social, motori di ricerca e piattaforme e-commerce sia in USA che in Europa, queste società rimangono ancora troppo grandi e troppo in crescita per poter essere fermate.

Nello specifico, la domanda di prodotti e servizi tecnologici è attesa crescere del 3,4% nel 2021. I prodotti hardware (come computer e tablet) potrebbero conoscere un rallentamento (a causa del rientro in ufficio almeno parziale che ridurrebbe la domanda di prodotti per lavorare da casa). Questo però verrebbe più che compensato sia dalla crescita del cloud (quindi le solite Amazon, Microsoft, Alphabet, Alibaba e Tencent), che dei software e del data mining, che dai prodotti e le infrastrutture per il 5G (Cisco Systems, Ericsson, Nokia…) che dall’aumento di domanda di semiconduttori e data center (Nvidia, AMD, Intel, TSMC…).

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Francesco di Renegade Insider Finanza